Enterobius vermicularis
Il mezzo più comune per diagnosticare l’infezione da verme solitario è il test dello “scotch”, dove un nastro adesivo di cellulosa trasparente viene applicato alla zona anale la mattina presto prima del bagno o della defecazione. Questo viene poi osservato al microscopio per la presenza di uova di verme solitario. Queste uova possono anche essere colorate di blu con il blu di cotone lattofenolo, che aiuta nella rilevazione e nell’identificazione. La sensibilità di questo test se eseguito per tre mattine consecutive è del 90%. Si possono usare anche dei tamponi anali (“tubi Swube”: palette rivestite di materiale adesivo).
Immagine da: http://medinfo.ufl.edu/year2/mmid/bms5300/cases/a30a.html
In alternativa, gli adulti possono essere visti nelle feci o nella carta igienica, sebbene gli ovuli e le larve siano raramente presenti sia nelle feci che nelle urine.
Le infezioni extra-intestinali possono richiedere test diagnostici più invasivi. Un caso diagnosticato tramite colonscopia seguita da conferma tramite microscopia è stato documentato da Petro et al. nel 2005, e le infezioni del tratto genitale femminile di solito richiedono laparotomia ed escissione dei granulomi per una diagnosi conclusiva. La diagnosi pre-operatoria di trovare il parassita attraverso gli strisci cervicali, i wet mount vaginali e il pool di campioni vaginali è possibile ma difficile.