Articles

Il buio oltre la siepe

Se Scout è una ragazza innocente esposta al male in tenera età e costretta a sviluppare una visione morale adulta, Jem si trova in una situazione ancora più turbolenta. La sua esperienza sconvolgente al processo di Tom Robinson avviene proprio mentre sta entrando nella pubertà, un momento in cui la vita è già abbastanza complicata e traumatica. La sua disillusione nel vedere che la giustizia non sempre prevale lo lascia vulnerabile e confuso in un momento critico e formativo della sua vita. Ciononostante, sostiene in modo ammirevole l’impegno per la giustizia che Atticus gli ha instillato e lo mantiene con profonda convinzione per tutto il romanzo.

A differenza dello stanco signor Raymond, Jem non è senza speranza: Atticus dice a Scout che Jem ha semplicemente bisogno di tempo per elaborare ciò che ha imparato. La forte presenza di Atticus nella vita di Jem sembra promettere che recupererà il suo equilibrio. Più tardi nella sua vita, Jem è in grado di vedere che l’aiuto inaspettato di Boo Radley indica che c’è del buono nelle persone. Anche prima della fine del romanzo, Jem mostra segni di aver imparato una lezione positiva dal processo; per esempio, all’inizio del capitolo 25, si rifiuta di permettere a Scout di schiacciare un insetto roly-poly perché non ha fatto nulla di male. Dopo aver visto l’ingiusta distruzione di Tom Robinson, Jem ora vuole proteggere le cose fragili e innocue.

L’idea che Jem risolva il suo cinismo e si muova verso una vita più felice è supportata dall’inizio del romanzo, in cui una Scout adulta ricorda di aver parlato con Jem degli eventi che costituiscono la trama del romanzo. Scout dice che Jem ha individuato l’interesse iniziale dei bambini per Boo Radley all’inizio della storia, il che implica fortemente che ha capito cosa rappresentava Boo per loro e, come Scout, è riuscito a liberarsi della sua innocenza senza perdere la speranza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *