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La maggior parte delle terapie con vitamina C comporta l’assunzione della sostanza per via orale. Tuttavia, gli scienziati dell’UI hanno dimostrato che dando la vitamina C per via endovenosa – e bypassando il normale metabolismo intestinale e le vie di escrezione – crea livelli di sangue che sono 100 – 500 volte superiori ai livelli visti con l’ingestione orale. È questa concentrazione super-alta nel sangue che è cruciale per la capacità della vitamina C di attaccare le cellule tumorali.

Il lavoro precedente dell’esperto di biologia redox dell’UI Garry Buettner ha scoperto che a questi livelli estremamente alti (nella gamma millimolare), la vitamina C uccide selettivamente le cellule tumorali ma non quelle normali in provetta e nei topi. I medici dell’UI Hospitals and Clinics stanno ora testando l’approccio in studi clinici per il cancro al pancreas e il cancro ai polmoni che combinano alte dosi di vitamina C per via endovenosa con chemioterapia standard o radiazioni. I primi studi di fase 1 hanno indicato che questo trattamento è sicuro e ben tollerato e hanno suggerito che la terapia migliora i risultati dei pazienti. In un nuovo studio, pubblicato recentemente nel numero di dicembre della rivista Redox Biology, Buettner e i suoi colleghi hanno messo a fuoco i dettagli biologici di come la vitamina C ad alte dosi (nota anche come ascorbato) uccide le cellule tumorali.

Lo studio mostra che la vitamina C si rompe facilmente, generando perossido di idrogeno, una cosiddetta specie reattiva di ossigeno che può danneggiare i tessuti e il DNA. Lo studio mostra anche che le cellule tumorali sono molto meno capaci di rimuovere il dannoso perossido di idrogeno rispetto alle cellule normali.

“In questo articolo dimostriamo che le cellule tumorali sono molto meno efficienti nel rimuovere il perossido di idrogeno rispetto alle cellule normali. Quindi, le cellule cancerose sono molto più soggette a danni e morte a causa di un’elevata quantità di perossido di idrogeno”, dice Buettner, professore di radio-oncologia e membro dell’Holden Comprehensive Cancer Center dell’Università dello Iowa. “Questo spiega come i livelli molto, molto alti di vitamina C utilizzati nei nostri studi clinici non influenzano il tessuto normale, ma possono essere dannosi per il tessuto tumorale.”

Le cellule normali hanno diversi modi per rimuovere il perossido di idrogeno, mantenendolo a livelli molto bassi in modo da non causare danni. Il nuovo studio mostra che un enzima chiamato catalasi è la via centrale per rimuovere il perossido di idrogeno generato dalla decomposizione della vitamina C. I ricercatori hanno scoperto che le cellule con una quantità inferiore di attività della catalasi erano più suscettibili di danni e morte quando erano esposte ad alte quantità di vitamina C.

Buettner dice che questa informazione fondamentale potrebbe aiutare a determinare quali tumori e quali terapie potrebbero essere migliorate dall’inclusione di ascorbato ad alte dosi nel trattamento.

“I nostri risultati suggeriscono che i tumori con bassi livelli di catalasi sono probabilmente i più reattivi alla terapia con vitamina C ad alte dosi, mentre i tumori con livelli relativamente alti di catalasi possono essere i meno reattivi”, spiega.

Un obiettivo futuro della ricerca è sviluppare metodi per misurare i livelli di catalasi nei tumori.

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