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Auguries of Innocence

Questo articolo riguarda il poema di William Blake. Per il libro omonimo di Patti Smith, vedi Auguries of Innocence (Patti Smith poems).

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Trova le fonti: “Auguries of Innocence” – notizie – giornali – libri – scholar – JSTOR (giugno 2008) (Impara come e quando rimuovere questo messaggio template)

“Auguries of Innocence” è una poesia di William Blake, da un suo quaderno ora noto come il manoscritto Pickering. Si presume che sia stato scritto nel 1803, ma non fu pubblicato fino al 1863 nel volume di accompagnamento alla biografia di Blake di Alexander Gilchrist. Il poema contiene una serie di paradossi che parlano dell’innocenza giustapposta al male e alla corruzione. Consiste di 132 righe ed è stato pubblicato con e senza interruzioni che lo dividono in strofe. Un augurio è un segno o un presagio.

Il poema inizia:

Vedere un mondo in un granello di sabbia
e un cielo in un fiore selvatico
Tenere l’infinito nel palmo della mano
E l’Eternità in un’ora

– Linee 1-4

Continua con un catalogo di distici moraleggianti, come ad esempio:

Un Pettirosso in gabbia
mette in collera tutto il cielo

– Linee 5-6

e:

Il ragazzo sfrenato che uccide la mosca
proverà l’inimicizia dei ragni

– Linee 33-34

Le seguenti righe sono citate nel film Dead Man e nel romanzo di Agatha Christie del 1967 Endless Night:

Ogni notte & ogni mattina
Alcuni alla miseria sono nati
Ogni mattina e ogni Notte
Alcuni sono nati per il dolce piacere
Alcuni sono nati per il dolce piacere
Alcuni sono nati per la notte senza fine

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