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Doge di Venezia

Epoca bizantinaModifica

Il primo doge veneziano storico, Ursus, guidò una rivolta contro l’impero bizantino nel 726, ma fu presto riconosciuto come dux (duca) e hypatos (console) di Venezia dalle autorità imperiali. Dopo Ursus, la carica bizantina di magister militum (stratelates in greco) fu ripristinata per un certo periodo fino a quando il figlio di Ursus, Deusdedit, fu eletto duca nel 742. L’amministrazione bizantina in Italia crollò nel 751. Nella seconda metà dell’VIII secolo, Maurizio Galba fu eletto duca e prese il titolo di magister militum, consul et imperialis dux Veneciarum provinciae, maestro dei soldati, console e duca imperiale della provincia di Venetiae. Il doge Giustiniano Partecipazio (m. 829) usò il titolo imperialis hypatus et humilis dux Venetiae, console imperiale e umile duca di Venezia.

Questi primi titoli combinavano onorificenze bizantine e riferimenti espliciti allo status subordinato di Venezia. Titoli come hypatos, spatharios, protospatharios, protosebastos e protoproedros erano concessi dall’imperatore al destinatario a vita ma non erano inerenti alla carica (ἀξία διὰ βραβείου, axia dia brabeiou), ma il titolo doux apparteneva alla carica (ἀξία διὰ λόγου, axia dia logou). Così, nell’XI secolo i dogi veneziani detenevano titoli tipici dei governanti bizantini nelle regioni periferiche, come la Sardegna. Fino al 1202, il doge Enrico Dandolo fu chiamato protosebastos, un titolo concesso da Alessio III.

Con il declino del potere bizantino nella regione alla fine del IX secolo, il riferimento a Venezia come provincia scomparve nella titolatura dei dogi. I titoli semplici dux Veneticorum (duca dei Veneziani) e dux Venetiarum (duca delle Venezie) predominano nel X secolo. Il plurale riflette il dominio del doge su diverse città e clan federati.

Duchi di Dalmazia e CroaziaModifica

Dopo aver sconfitto la Croazia e conquistato alcuni territori dalmati nel 1000, il doge Pietro II Orseolo adottò il titolo di dux Dalmatiae, duca di Dalmazia, o nella sua forma più completa, Veneticorum atque Dalmaticorum dux, duca dei Veneziani e Dalmati. Questo titolo fu riconosciuto dal Sacro Romano Imperatore Enrico II nel 1002. Dopo una richiesta veneziana, fu confermato dall’imperatore bizantino Alexios I Komnenos nel 1082. In una crisobolla di quell’anno, Alessio concesse al doge veneziano il titolo imperiale di protosebastos e lo riconobbe come doux imperiale sul tema della Dalmazia.

L’espressione Dei gratia (per grazia di Dio) fu adottata coerentemente dalla cancelleria veneziana solo nel corso del XI secolo. Un primo esempio, tuttavia, si trova nell’827-29, durante il regno congiunto di Giustiniano e di suo fratello Giovanni I: per divinam gratiam Veneticorum provinciae duces, per grazia divina duchi delle province veneziane.

Tra il 1091 e il 1102, il re di Ungheria acquisì il regno croato e i due regni entrarono in un’unione personale. In queste circostanze, i veneziani si appellarono all’imperatore bizantino per il riconoscimento del loro titolo sulla Croazia (come la Dalmazia un ex soggetto bizantino). Forse già dal regno di Vital Falier (m. 1095), certamente da quello di Vital Michiel (m. 1102), il titolo dux Croatiae era stato aggiunto, dando al titolo dogale completo quattro parti: dux Venetiae atque Dalmatiae sive Chroaciae et imperialis prothosevastos, duca di Venezia, Dalmazia e Croazia e Protosebastos imperiale. Nel XIV secolo, i dogi si opponevano periodicamente all’uso della Dalmazia e della Croazia nella titolatura del re ungherese, indipendentemente dai propri diritti o rivendicazioni territoriali. Le cronache medievali successive attribuiscono erroneamente l’acquisizione del titolo croato al doge Ordelaf Falier (morto nel 1117).

Secondo la Venetiarum Historia, scritta intorno al 1350, il doge Domenico Morosini aggiunse atque Ystrie dominator (“e signore dell’Istria”) al suo titolo dopo aver costretto Pola in Istria a sottomettersi nel 1150. Solo una carta, tuttavia, usa effettivamente un titolo simile a questo: et totius Ystrie inclito dominatori (1153).

Post-1204Edit

Il successivo grande cambiamento nel titolo dogale avvenne con la quarta crociata, che conquistò l’impero bizantino (1204). L’onorifico bizantino protosebastos era ormai caduto e fu sostituito da un riferimento all’assegnazione di Venezia nella spartizione dell’impero bizantino. Il nuovo titolo completo era “Per grazia di Dio glorioso duca delle Venezie, della Dalmazia e della Croazia e signore di una quarta parte e metà dell’intero Impero di Romania” (Dei gratia gloriosus Venetiarum, Dalmatiae atque Chroatiae dux, ac dominus quartae partis et dimidie totius imperii Romaniae). Il cronista greco Giorgio Akropolites usa il termine despotes per tradurre dominus, signore. Akropolites attribuisce il titolo a Enrico Dandolo, anche se nessun suo documento noto sopravvive con questo titolo. I primi documenti che usano il titolo lo attribuiscono a Marino Zeno, capo dei veneziani a Costantinopoli. Il titolo fu adottato solo successivamente dal doge Pietro Ziani nel 1205.

Con il trattato di Zara del 1358, Venezia rinunciò alle sue pretese sulla Dalmazia e rimosse la Dalmazia e la Croazia dal titolo del doge. Il titolo risultante era Dei gratia dux Veneciarum et cetera, Per grazia di Dio duca di Venezia e del resto. Questo fu il titolo usato nei documenti ufficiali fino alla fine della repubblica. Anche quando il corpo di tali documenti era scritto in italiano, il titolo e la clausola di datazione erano in latino.

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