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Dualismo

Introduzione | Storia del Dualismo | Tipi di Dualismo

Introduzione Back to Top

Il dualismo in metafisica è la credenza che ci siano due tipi di realtà: materiale (fisica) e immateriale (spirituale). In filosofia della mente, il dualismo è la posizione secondo cui mente e corpo sono in qualche modo categoricamente separati l’uno dall’altro, e che i fenomeni mentali sono, per certi aspetti, di natura non fisica.

Può essere contrapposto (sia come concetto metafisico che per quanto riguarda la filosofia della mente) a vari tipi di monismo (compresi il fisicalismo e l’idealismo), e al pluralismo, che sostiene che in definitiva ci sono molti tipi di sostanza, piuttosto che solo due.

Il dualismo fa appello all’intuizione di senso comune della grande maggioranza delle persone non addestrate in filosofia, e il mentale e il fisico sembrano alla maggior parte delle persone avere proprietà abbastanza diverse e forse inconciliabili. Gli eventi mentali hanno una certa qualità soggettiva (conosciuta come qualia o “il modo in cui le cose ci sembrano”), mentre gli eventi fisici no. I critici del dualismo hanno spesso chiesto come qualcosa di totalmente immateriale possa influenzare qualcosa di totalmente materiale (il problema dell’interazione causale). Con le conoscenze acquisite dalla scienza moderna, pochi, se non nessuno, neuroscienziati prenderebbero in considerazione una posizione dualista, e credenze monistiche come il fisicalismo sono ora molto più comuni nel campo della filosofia.

Storia del dualismo Back to Top

Il dualismo può essere fatto risalire a Platone e Aristotele, e anche alle prime scuole Sankhya e Yoga della filosofia indù.

Plato formulò per primo la sua famosa Teoria delle Forme, sostanze distinte e immateriali di cui gli oggetti e gli altri fenomeni che percepiamo nel mondo non sono altro che semplici ombre. Egli sostenne che perché l’intelletto abbia accesso a questi concetti o idee universali, la mente stessa deve essere un’entità non fisica e immateriale.

Aristotele sostenne che se l’intelletto fosse un organo materiale specifico (o parte di esso), sarebbe limitato a ricevere solo certi tipi di informazioni (nello stesso modo in cui l’occhio è limitato a ricevere dati visivi). Poiché l’intelletto è capace di ricevere e riflettere su tutte le forme di dati, allora non deve essere un organo fisico e quindi deve essere immateriale.

I cristiani neoplatonici identificavano le Forme di Platone con le anime e credevano che l’anima fosse la sostanza di ogni singolo essere umano, mentre il corpo era solo un’ombra o una copia di questi fenomeni eterni. Per San Tommaso d’Aquino, l’anima era ancora la sostanza dell’essere umano ma, simile alla proposta di Aristotele, era solo attraverso la sua manifestazione all’interno del corpo umano che una persona poteva dirsi tale.

Tuttavia, il Dualismo fu formulato più precisamente da René Descartes nel XVII secolo. Cartesio fu il primo a formulare il problema mente-corpo nella forma in cui esiste oggi, e il primo a identificare chiaramente la mente con la coscienza e la consapevolezza di sé, e a distinguerla dal cervello, che era la sede fisica dell’intelligenza. Si rese conto che poteva dubitare di avere un corpo (poteva essere che lo stesse sognando o che fosse un’illusione creata da un demone cattivo), ma non poteva dubitare di avere una mente, il che gli suggerì che la mente e il corpo dovevano essere cose diverse. Tuttavia, la mente immateriale e il corpo materiale, pur essendo sostanze ontologicamente distinte, interagiscono causalmente in qualche modo non specificato attraverso la ghiandola pineale.

Tipi di Dualismo Back to Top
  • Il Dualismo della Sostanza (o Dualismo Cartesiano) sostiene che la mente è una sostanza indipendentemente esistente – il mentale non ha estensione nello spazio e il materiale non può pensare. Questo è il tipo di Dualismo più famoso difeso da Cartesio, ed è compatibile con la maggior parte delle teologie che sostengono che le anime immortali occupano un “regno” indipendente di esistenza distinto da quello del mondo fisico.
  • Il Dualismo della Proprietà (a volte conosciuto anche come Fisicalismo Token) sostiene che la mente è un gruppo di proprietà indipendenti che emergono dal cervello, ma che non è una sostanza distinta. Così, quando la materia è organizzata nel modo appropriato (cioè nel modo in cui sono organizzati i corpi umani viventi), emergono le proprietà mentali.
    Ci sono tre tipi principali di Dualismo della Proprietà:
    • Interazionismo, che permette che le cause mentali (come credenze e desideri) possano produrre effetti materiali, e viceversa. Cartesio credeva che questa interazione avvenisse fisicamente nella ghiandola pineale.
    • Occasionalismo, afferma che una base materiale di interazione tra il materiale e l’immateriale è impossibile, e che le interazioni erano realmente causate dall’intervento di Dio in ogni singola occasione. Nicholas Malebranche fu il maggiore sostenitore di questo punto di vista.
    • Il parallelismo (o parallelismo psicofisico), sostiene che le cause mentali hanno solo effetti mentali, e le cause fisiche hanno solo effetti fisici, ma che Dio ha creato un’armonia prestabilita in modo che sembra che gli eventi fisici e mentali (che sono in realtà monadi, completamente indipendenti l’uno dall’altro) causino, e siano causati, l’uno dall’altro. Questo punto di vista insolito è stato sostenuto in modo particolare da Gottfried Leibniz.
    • Epifenomenalismo, che afferma che gli eventi mentali sono causalmente inerti (cioè non hanno conseguenze fisiche). Gli eventi fisici possono causare altri eventi fisici, e gli eventi fisici possono causare eventi mentali, ma gli eventi mentali non possono causare nulla, poiché sono solo sottoprodotti causalmente inerti di eventi fisici che avvengono nel cervello (cioè epifenomeni) del mondo fisico. Questa dottrina è stata formulata per la prima volta da Thomas Henry Huxley nel XIX secolo, anche se basata sulle teorie del Materialismo di Thomas Hobbes, molto più antiche.
  • Il Dualismo dei Predicati sostiene che più di un predicato (come descriviamo il soggetto di una proposizione) è necessario per dare senso al mondo, e che le esperienze psicologiche che viviamo non possono essere ridescritte in termini di (o ridotte a) predicati fisici dei linguaggi naturali.
  • Il dualismo epistemologico (noto anche come rappresentazionalismo o realismo indiretto) è l’opinione in epistemologia che il mondo che vediamo nell’esperienza cosciente non è il mondo reale stesso, ma semplicemente una replica in miniatura della realtà virtuale di quel mondo in una rappresentazione interna.

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