Blade Runner: Rachel e le sue 3 domande
Questo saggio presuppone che il lettore, come l’autore, abbia visto il film Blade Runner troppe volte; quindi, il saggio dispone di avvisi di spoiler e di un background dettagliato di trama e personaggi.
Nel film Blade Runner, il modo per stabilire, in modo dimostrabile e con certezza, che un individuo è un replicante (a parte aprirlo) è la somministrazione del Voight-Kampff Test (VKT).
Dei cinque replicanti, però, che Deckard è incaricato di “pensionare” (Roy, Leon, Pris, Zhora e Rachel), ha la possibilità di somministrare il VKT solo a uno: Rachel.
Eppure, quando Rachel e Deckard si incontrano per la prima volta, è lei a fare la prima domanda.
Domanda 1
“Ti piace il nostro gufo?”
Nota che Rachel non chiede a Deckard se è impressionato dal gufo: cioè dalla capacità di Tyrell di costruire un animale robotico indistinguibile dall’originale biologico. Rachel non chiede nemmeno: “Cosa ne pensi del nostro gufo?”
No: Rachel chiede a Deckard se gli piace il gufo, anche se Deckard non mostra alcun segno di apprezzamento, ad esempio sorridendo o addirittura ridacchiando per quanto appare realistico.
Implicito nella domanda di Rachel è l’interesse di vedere se Deckard ha una risposta emotiva ad un animale.
Questa potrebbe benissimo essere stata una domanda nel VKT, poiché una risposta emotiva agli animali sembra essere la chiave per misurare l’empatia del soggetto. Ricordiamo che Leon va quasi nel panico alla domanda su una tartaruga, e la domanda finale a Rachel nel suo VKT – una domanda a cui lei non risponde – ha a che fare con un banchetto di cane bollito.
Deckard, da parte sua, non risponde alla domanda di Rachel sul gufo. “È artificiale?”, chiede. (Deckard più tardi fa la stessa domanda a Zhora, in riferimento al suo serpente.)
“Certo che lo è”, risponde Rachel. Quindi Rachel sta usando il gufo per fare conversazione, o ha in mente qualcos’altro?
Domanda 2
Rachel sa chiaramente cosa fa Deckard per vivere. Dopo aver scambiato le presentazioni, mette Deckard in difficoltà con una domanda “personale”: Hai mai mandato in pensione un umano per errore?
È naturale supporre che quello che Rachel intende è: “Hai mai ucciso un umano, pensando che fosse un replicante?”
Ma non è quello che chiede. Deckard potrebbe facilmente interpretare la sua domanda, come detto, nel senso di: “Come agente di polizia, hai mai ucciso per errore la persona sbagliata?” o “Hai mai ucciso qualcuno, avendolo scambiato per il tuo sospettato?”
E Deckard avrebbe potuto rispondere esattamente come fa lui: “No.”
Implicito nella domanda di Rachel, tuttavia, è: “Sei mai stato così ingannato nel pensare che un replicante fosse umano da uccidere un umano, pensando che fosse un replicante?”
Più tardi, Tyrell dice a Deckard che Rachel “comincia a sospettare” che lei stessa sia un replicante. Naturalmente, quindi, sarebbe curiosa di chiedere ad un professionista il cui lavoro è quello di identificare e ritirare i replicanti se è possibile scambiare un replicante per un essere umano.
Se Deckard avesse risposto “Sì”, Rachel avrebbe potuto intendere che sì, è concepibile scambiare un replicante per un umano, e quindi potrebbe seguire che è concepibile essere un replicante e scambiarsi per un umano.
Comunque Rachel intenda la domanda, essa susciterebbe sicuramente una risposta emotiva dal soggetto. Rachel, quindi, potrebbe star somministrando la sua versione del VKT a Deckard, senza che lui se ne renda conto.